Sabato 27 e domenica 28 luglio vi aspettiamo a Villanovaforru per il nuovo ArcheoMeet! Tra i temi trattati in questa edizione, la scrittura nuragica e l’archeoastronomia. Insomma, i nuragici utilizzavano la scrittura? E gli antichi sardi quanto conoscevano le stelle? Se ne discuterà in piazza, con studiosi e appassionati. Noi
Uno degli obiettivi principali di Mare Calmo, fin dalla fondazione, è stato raccontare lo straordinario patrimonio archeologico e culturale della Sardegna. Ma soprattutto farlo in maniera innovativa, cercando di coinvolgere chi normalmente non può o fatica ad accedere a una narrazione di qualità e rispettosa dell’identità che contraddistingue questo territorio.
Al confine tra i territori comunali di Oristano e Villaurbana, si staglia imponente il nuraghe complesso di Bau Mendula. Costruito a circa 170 metri d’altezza, occupa le propaggini del Monte Arci, e si affaccia sulla vallata del Campidano di Oristano. Domenica 28 gennaio lo abbiamo visitato, degustando dell’ottimo Monica di Sardegna,
Non solo “Giganti”, ovvero perché Mont’e Prama è così importante per l’archeologia sarda
- ARCHEOLOGIA
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Sono passati oltre 40 anni da quando nel 1974 Sisinnio Poddi e Giuseppe Atzori rispettivamente scoprirono e intuirono l’importanza del sito nuragico di Mont’e Prama. Dopo decenni di studi, che tuttora proseguono, gli archeologi continuano a interrogarsi sull’origine e la reale funzione del sito. Tutti però concordano su un fatto: Mont’e
La Cattedrale di Oristano ha custodito per secoli, nelle sue fondamenta, testimonianze storiche di estrema importanza. Durante i lavori di restauro del sagrato negli anni ’80 infatti, vennero scoperti resti archeologici datati dal V-VI al XII d.C. Per la precisione, gli scavi realizzati nel 1987 misero in luce resti di pasto (ossa di animali,
Nella regione del Barigadu, zona a nord-est della Provincia di Oristano, si trova la cittadina di Fordongianus famosa, fin dall’antichità, per le proprietà salutifere delle sue fonti, le Aquae Ypsitanae. Proprio vicino alle sorgenti di acqua calda, che ancora sgorgano ad una temperatura di circa 54 gradi C, i romani costruirono uno degli impianti