Pubblichiamo questo comunicato per informare i soci, e chi segue con interesse le nostre attività, che l'Amministrazione del Comune di Oristano ha deciso di "riaprire" la Gran Torre di Torregrande. Lo farà nei fine settimana per 4 ore al giorno, fino a metà settembre, con le risorse gestite dalla nuova Fondazione Oristano. Purtroppo però vi dobbiamo comunicare anche che Mare Calmo non è stata informata e tanto meno invitata a collaborare. Ovviamente, la fruizione di un monumento così importante è una notizia positiva per chi come noi si è occupato e si occupa di valorizzazione del territorio, in ambito culturale a archeologico. Tuttavia dobbiamo registrare che a questa nuova apertura della Gran Torre, si è arrivati con una politica di totale chiusura da parte dell'Amministrazione, e con spregio delle competenze e del lavoro che la nostra Associazione e altri professionisti hanno messo in campo negli ultimi anni con il Progetto GRATO. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie Chi ci conosce lo sa: non è nel nostro stile criticare l'operato delle Amministrazioni. Con tante collaboriamo e lo abbiamo sempre fatto assicurando la massima correttezza e professionalità. Infatti questa non è una critica, ma una triste constatazione. E mai ci sogneremmo di scrivere questo comunicato se non avessimo dalla nostra motivazioni più che valide, e non ci sentissimo ignorati pur avendo portato avanti con successo un progetto che ha raccolto l'interesse del pubblico e di tanti operatori del settore. Per prima cosa ci teniamo a chiarire che Mare Calmo in questi mesi ha continuato a lavorare alla ricerca e alla valorizzazione della Gran Torre, e si è da sempre messa a disposizione dell'Amministrazione del Comune di Oristano per studiare, far conoscere e rendere fruibile in maniera continuativa il monumento. Il Progetto GRATO infatti puntava, e punta
Pubblichiamo questo comunicato per informare i soci, e chi segue con interesse le nostre attività, che l’Amministrazione del Comune di Oristano ha deciso di “riaprire” la Gran Torre di Torregrande. Lo farà nei fine settimana per 4 ore al giorno, fino a metà settembre, con le risorse gestite dalla nuova
La sabbia rubata in Sardegna ogni anno è ormai inquantificabile. Il lodevole sforzo che la pagina Sardegna Rubata e Depredata porta avanti da tempo, nel denunciare e fermare il lento e allarmante svuotarsi degli arenili dell'isola, purtroppo non è stato ancora riconvertito in azioni concrete e strutturate da parte della politica e di chi è chiamato a vigilare. Non tutti sanno purtroppo che il paesaggio, e gli elementi che lo compongono, sono da considerarsi veri e propri beni culturali. E questo vale per la sabbia di quarzo di Is Arutas come per l'ossidiana di Pau. A chi con bottiglie e buste trafuga quotidianamente questi beni, ci sarebbe da domandare: faresti lo stesso con un'anfora romana o un bronzetto nuragico dentro un museo? Ovviamente no. È un problema di cultura, e di controlli. Senza contare che a questo si aggiunge il furto di reperti archeologici, anche questi messi in valigia come veri e propri "souvenir" e prontamente sequestrati dagli operatori aeroportuali in Sardegna. Un impegno concreto Mare Calmo ha deciso di contribuire a informare l'opinione pubblica e fare pressione sulle autorità perché la lenta ma inesorabile distruzione del paesaggio sardo venga combattuta in maniera realmente efficace. Condividiamo dunque sia la petizione che la brochure, con l'intento di diffondere il più possibile l'appello, e dare voce a questa importante campagna di sensibilizzazione. Invitiamo tutti a firmare e condividere il più possibile questo materiale. Ogni piccolo gesto può contribuire a tutelare le nostre grandi bellezze! AGGIORNAMENTO: la petizione ha raggiunto le 10.000 firme che sono state presentate alla Regione Sardegna. Nel frattempo vi invitiamo a condividere questo articolo, e seguire la Pagina Facebook Sardegna Rubata e Depredata per ulteriori sviluppi! Petizione Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie
La sabbia rubata in Sardegna ogni anno è ormai inquantificabile. Il lodevole sforzo che la pagina Sardegna Rubata e Depredata porta avanti da tempo, nel denunciare e fermare il lento e allarmante svuotarsi degli arenili dell’isola, purtroppo non è stato ancora riconvertito in azioni concrete e strutturate da parte della politica e