Ieri notte ho fatto un sogno, e oggi lo voglio condividere con voi. La Torre di Mariano II, in Piazza Roma a Oristano, era aperta. Varcando la soglia della porticina in legno, sulla sinistra, immediatamente sotto l'arco a sesto acuto, si accedeva a una scalinata che portava ai piani superiori. Si veniva accolti da guide professioniste, e pagando un biglietto equo, si poteva visitare la torre e contribuire alla sua valorizzazione. Visitandola si poteva conoscere la sua architettura, attraverso pannelli e supporti multimediali, ed essere accompagnati da personale specializzato che trasmetteva conoscenza ma soprattutto passione per la storia di Oristano. Raggiungendo l'ultimo piano, era possibile godere di una vista stupenda, e giocare a riconoscere le architetture storiche che fanno capolino dall'alto dell'ampio panorama cittadino. Scendendo poi le scale, in direzione contraria verso l'uscita, si potevano osservare le ricostruzioni storiche delle mura e delle altre torri che in età giudicale circondavano l'abitato dell'antica Aristanis. "Ah, quanti palazzi e case hai visto venire su e crollare intorno a te - pensavo osservando dal basso la vecchia campana - ma tu sei rimasta in piedi. E quanti viandanti e cittadini sono passati sotto la tua saracinesca, per partire o per arrivare. Eri una delle porte di una capitale dopo tutto, e non è poco!" Poi all'improvviso, dall'ombra della torre di San Cristoforo, con battito d'ali di gabbiano seguivo il corso del fiume Tirso, verso la costa. Impossibile, in volo, non notare la Gran Torre e la sua ampia terrazza con il faro, al centro della borgata marina di Torregrande. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie Imponente e accogliente come un invito ad accomodarsi in posizione privilegiata per osservare il golfo di Oristano, e respirare aria di mare. Anche qui, la porta d'accesso sul retro
Ieri notte ho fatto un sogno, e oggi lo voglio condividere con voi. La Torre di Mariano II, in Piazza Roma a Oristano, era aperta. Varcando la soglia della porticina in legno, sulla sinistra, immediatamente sotto l’arco a sesto acuto, si accedeva a una scalinata che portava ai piani superiori.