Le domus de janas Chirisconis prendono il nome dall'omonima località nell'attuale comune di Suni, in provincia di Oristano. La loro presenza, insieme a quella di Fanzellu, documentano una frequentazione umana del territorio fin dal Neolitico Recente (4200-3500 a.C.). Sarà poi in età nuragica che l'occupazione diventerà capillare, come attestano i circa 30 nuraghi della zona. La necropoli costituisce la seconda tappa della nostra prossima visita alla scoperta del territorio sunese. Domus de janas: le antiche tombe scavate pietra contro pietra Le 12 domus de janas Chirisconis si affacciano sulla valle del Riu Mannu dove svetta il nuraghe omonimo. La necropoli è disposta su due livelli ed è scavata nel banco trachitico. La durezza di questa roccia rende ancora più pregevole il lavoro di escavazione realizzato dagli uomini preistorici, senza l'ausilio di strumenti in metallo. Infatti, le domus de janas mostrano chiaramente alcuni elementi architettonici, come i portelli con i rincassi ben definiti. In tutte si conserva, inoltre, la canaletta di scolo. Una particolarità di questo sito è che alcune delle tombe non sono mai state completate. Le domus de janas hanno da uno a più vani. Spicca la tomba n. 5 la più grande e articolata di tutta la necropoli. È formata da un breve ingresso che precede un vano. Nella parete di sinistra e in quella di fondo, si aprono due coppie di celle intercomunicanti. La sacralità Sul pavimento di alcune tombe, come nella n. 5, è visibile un foro, interpretato come coppella. Si tratta di un elemento che rimanda, probabilmente, alla sfera del sacro. Inoltre in alcuni punti, si osserva l'uso dell'ocra rossa. L'utilizzo di questo minerale terroso, in contesto funerario, si interpreta come la rappresentazione simbolica del sangue e quindi la rigenerazione dopo la morte. Purtroppo le tombe sono state svuotate in antico e non si ha notizia né delle deposizioni, e dell'eventuale corredo di
Le domus de janas Chirisconis prendono il nome dall’omonima località nell’attuale comune di Suni, in provincia di Oristano. La loro presenza, insieme a quella di Fanzellu, documentano una frequentazione umana del territorio fin dal Neolitico Recente (4200-3500 a.C.). Sarà poi in età nuragica che l’occupazione diventerà capillare, come attestano i