Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language. Sabato 27 e domenica 28 luglio vi aspettiamo a Villanovaforru per il nuovo ArcheoMeet! Tra i temi trattati in questa edizione, la scrittura nuragica e l'archeoastronomia. Insomma, i nuragici utilizzavano la scrittura? E gli antichi sardi quanto conoscevano le stelle? Se ne discuterà in piazza, con studiosi e appassionati. Noi di Mare Calmo cureremo la diretta Facebook, quindi chi vorrà potrà seguire il dibattito anche a distanza. Vi aspettiamo! Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie Di seguito il programma completo: Sabato 27 ore 18.00 - Piazza Costituzione Presentazione del volume "Archeomeet. Archeologia e divulgazione in Sardegna" - Fabio Pinna intervista gli autori ore 19.00 - Piazza Costituzione "I nuragici scrivevano? Discussione sulla scrittura al tempo dei nuraghi" - Intervengono: Raimondo Momo Zucca, Gigi Sanna - Modera: Giorgio Galleano Domenica 28 ore 18.30 - Piazza Costituzione "Archeoastronomia in Sardegna: gli antichi sardi e le stelle" - Intervengono: Marina De Franceschini, Michele Forteleoni, Paolo Littarru - Modera: Giorgio Galleano Ore: 21.30 - Anfiteatro Santa Marina Recital "Dalla Luna ai Menhir" - Voce recitante: Rita Atzeri Musiche e launeddas: Nicola Agus
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“Su Nuraxi” di Barumini è stato il primo sito nuragico a essere studiato in maniera sistematica, grazie al lavoro del Prof. Giovanni Lilliu che lo portò alla luce negli anni ‘50. Quasi 70 anni dopo, l’Università degli Studi di Cagliari continua le indagini archeologiche ed emergono interessanti dati, anche se ancora in fase di verifica e studio. I risultati preliminari sono stati presentati lunedì 13 marzo presso la Casa Zapata, in occasione dei 103 anni dalla nascita del Prof. Lilliu. Il lavoro del gruppo, diretto dal Prof. Riccardo Cicilloni insieme al Dott. Giacomo Paglietti, si è concentrato su tre aree: 1. l’area di Nord-Est; 2. la capanna 197; 3. la cosiddetta “torre-capanna”. È interessante soffermarsi sul metodo di lavoro applicato dagli archeologi. Ricostruiamolo area per area. Area di Nord-Est Premessa: erano visibili delle pietre disposte in fila. Ipotesi: le pietre avrebbero potuto indicare la presenza di altre strutture del villaggio, oppure essere dei semplici cumuli di pietre. Obiettivo dell’indagine: stabilire l’estensione del villaggio e quindi la presenza di nuove capanne. Risultato: non è stata trovata traccia di nessun’altra struttura, pertanto i limiti del villaggio indicati da Prof. Lilliu, almeno in questa parte della collina, sono stati confermati. Capanna 197 Premessa: Il Dott. Paglietti nella sua Tesi di Dottorato del 2011 ha identificato 3 capanne circolari diverse dalle altre per diametro (inferiore rispetto alle altre) e per spessore dei muri (il doppio delle altre). Si tratta delle strutture n. 116, 203 e la cosiddetta “torre-capanna”. Ipotesi: si sarebbe potuto trattare dei resti di mura, più antiche di quelle tuttora visibili. Obiettivo dell’indagine: verificare se al di sotto della capanna 197 vi sono i resti delle mura. Risultato: all’interno della capanna, sul pavimento realizzato con un sottofondo in argilla, sono stati trovati due pozzetti. Questi sono perfettamente allineati tra loro, e proprio
“Su Nuraxi” di Barumini è stato il primo sito nuragico a essere studiato in maniera sistematica, grazie al lavoro del Prof. Giovanni Lilliu che lo portò alla luce negli anni ‘50. Quasi 70 anni dopo, l’Università degli Studi di Cagliari continua le indagini archeologiche ed emergono interessanti dati, anche se