La chiesa di San Lussorio spicca sulla collina, poco fuori Fordongianus, lungo la strada che conduce al paese di Allai. La struttura, posta su una modesta altura, fu edificata nel XII secolo, ma la prima costruzione risalirebbe già al periodo paleocristiano, IV secolo d.C. I resti di questo primo impianto li potremo ammirare insieme, visitando la cripta della chiesa.
San Lussorio: da ufficiale romano a martire cristiano
Lussorio, come testimoniano diverse fonti scritte, era un ufficiale dell’esercito romano di stanza a Forum Traiani (Fordongianus). Nel 304 d.C., sotto l’imperatore Diocleziano, si converte al Cristianesimo e per questo fu arrestato e condannato a morte. Secondo l’iscrizione in marmo inserita nella parete meridionale della chiesa, Lussorio sarebbe stato ucciso il 21 agosto, giorno in cui ancora oggi si celebra il santo.
Pochi anni dopo, nel 313 d.C., con l’editto di Costantino furono liberalizzati i diversi culti in tutto l’impero ed è probabile che il corpo di Lussorio fu recuperato e deposto in una struttura degna di ospitare le spoglie del martire.
La presenza di questo santo, che divenne ben presto molto influente, permise alla città di ricevere il titolo di Sede Vescovile che mantenne per circa 400 anni (dal 484 all’VIII secolo d.C.).
La chiesa di San Lussorio
La chiesa è frutto della sovrapposizione di diverse architetture religiose, sorgendo su una collina usata almeno fin dall’età romana come zona cimiteriale. Il primo impianto si data tra il 1110 e il 1120, ed è opera probabilmente dei monaci di San Vittore di Marsiglia. Dopo il parziale crollo di questa costruzione, in stile romanico-provenzale, la chiesa venne ristrutturata nel XV secolo.
La parte frontale, in stile gotico-aragonese e ancora ben conservata, si riferisce proprio a questa seconda fase.
La cripta di San Lussorio
Fino a pochi anni fa vi si accedeva da una botola posta all’interno della chiesa e chiusa da un portellone metallico. Una scalinata di 9 gradini conduceva alla sepoltura di San Lussorio, sovrastata da un arco e protetta da delle grate. Oggi invece, l’ingresso è accessibile da un’apertura ricavata sul lato meridionale della chiesa.
Nella cripta si conservano parte dei pavimenti originali di IV e VI secolo, in mosaico policromo e una serie di sepolture “ad sanctos“. Queste dovevano appartenere a persone agiate che sceglievano di essere sepolte vicino al santo per garantirsi la salvezza dell’anima.
Le spoglie di Sant’Archelao
In questa cripta sono stati trovati nel 1615 anche i resti del patrono di Oristano, Sant’Archelao, attualmente collocati nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. La festa si celebra a Oristano il 13 di febbraio.
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