Il Museo dell'Ossidiana di Pau, in Provincia di Oristano, è un piccolo gioiello dedicato alla conoscenza geologica e archeologica di questo vetro vulcanico definito dall'archeologo Giovanni Lilliu "l'oro nero dell'antichità". Durante la nostra visita guidata potremo ripercorrere la storia della formazione dell'ossidiana e osservare i diversi manufatti realizzati con essa. Dai materiali preistorici ottenuti con la scheggiatura, alle opere artistiche di Karmine Piras, passando per la collezione dei fratelli Atzori. Origine e obiettivi del museo L'attuale sede del Museo dell'Ossidiana è stata inaugurata il 6 marzo del 2010. Il Museo è dedicato interamente a questa roccia magmatica originatasi circa 3.5 milioni di anni fa sul vicino Monte Arci, vulcano ormai inattivo. Le successive colate di lava acida e il loro rapido raffreddamento hanno dato origine all'ossidiana, un vetro naturale estremamente tagliente ma allo stesso tempo piuttosto resistente. L'importanza dell'ossidiana per la Sardegna, e per tutto il bacino del Mediterraneo, è data dalla sua rarità ovvero la scarsa presenza di giacimenti, concentrati in sole quattro isole. Infatti, oltre alla Sardegna, affiora a Lipari, Pantelleria e Palmarola. In Sardegna fu sfruttata fin dal Neolitico antico (VI millennio a.C.) per costruire oggetti di forme e funzioni diverse: punte di freccia, lame ma anche monili. Il Museo di Pau, unico nel suo genere in tutto il Mediterraneo, si propone di ripercorrere la storia dell'ossidiana, dalla sua formazione geologica al suo utilizzo da parte dell'uomo, preistorico e contemporaneo. La struttura è organizzata in tre livelli di fruizione, differenti ma complementari: cognitivo razionale, sensoriale e sperimentale. In questo modo, lo spettatore può percepire e conoscere con i diversi sensi la roccia vulcanica. Con la vista i pannelli e gli oggetti esposti, con l'aiuto anche dell'udito gli schermi audiovisivi che riproducono il suono della lavorazione dell'ossidiana, ed infine il tatto per toccare con mano la roccia e i manufatti. Il percorso museale Il Museo è strutturato in
Il Museo dell’Ossidiana di Pau, in Provincia di Oristano, è un piccolo gioiello dedicato alla conoscenza geologica e archeologica di questo vetro vulcanico definito dall’archeologo Giovanni Lilliu “l’oro nero dell’antichità“. Durante la nostra visita guidata potremo ripercorrere la storia della formazione dell’ossidiana e osservare i diversi manufatti realizzati con essa. Dai materiali preistorici ottenuti
L'antico centro di Cornus sorge nell'attuale comune di Cuglieri, in Provincia di Oristano. L'area archeologica messa in luce dagli anni '50 si trova in una cornice paesaggistica d'eccezione. Da una parte le pendici occidentali del Montiferru e dall'altra la peculiare costa bianco-avorio in cui si alternano promontori e cale. Proprio qui secondo Tito Livio si svolse la rivolta antiromana del 215 a.C. Di questo, e di molto altro, parleremo durante la nostra visita guidata. Fonte: YouTube - Andrea Marongiu-Air Photography Dalla preistoria all'arrivo dei Fenici La presenza di risorse, quali il bosco e le acque perenni, favorirono l'occupazione umana fin dalla preistoria. Sono note le domus de janas di Serruggiu, Pittudi e Fanne Massa, ma anche vari dolmen tra cui quello di Monte Laccana . Di età nuragica si conoscono diversi nuraghi, aventi una sola torre e altri complessi, con tre e quattro torri. Tra questi ultimi vi è l'Oragiana con l'annesso villaggio nuragico e l'omonima tomba dei giganti provvista di betili. Queste grandi pietre modellate e infisse verticalmente nel terreno sono del tutto simili a quelle ritrovate nella necropoli di Mont’e Prama. Della successiva età fenicia, si ritrovano alcuni frammenti sul colle di Corchinas, frutto di ricognizioni che suggerirebbero dei rapporti di scambio con la popolazione locale. Cornus dall'età punico-romana all'altomedioevo È dall'età punica che Cornus pare essere diventata un centro urbano di una certa importanza. Si documentano ceramiche d'importazione dalla Grecia, diversi materiali punici tra cui anfore, ma anche delle tombe ipogeiche (ossia sotterranee). Un ruolo chiave fu svolto dagli abitanti di Cornus durante la sfortunata rivolta antiromana del 215 a.C. Infatti, secondo lo storico Tito Livio la città fu assediata ed espugnata da Tito Manlio Torquato. In età romana l'abitato poteva estendersi anche nella parte pianeggiante presso le cale, mentre la piazza principale, il forum, doveva sorgere sul colle di Corghinas. Infatti da qui provengono diverse iscrizioni e statue, tra cui il torso
L’antico centro di Cornus sorge nell’attuale comune di Cuglieri, in Provincia di Oristano. L’area archeologica messa in luce dagli anni ’50 si trova in una cornice paesaggistica d’eccezione. Da una parte le pendici occidentali del Montiferru e dall’altra la peculiare costa bianco-avorio in cui si alternano promontori e cale. Proprio qui secondo