Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Sapevate che i Fenici erano dediti a consumare il vino durante i riti funerari? Con questo terzo articolo dedicato al Sinis andremo alla scoperta di questa particolare usanza orientale, che è stata documentata anche nelle tombe fenicie di Tharros. La Tharros fenicia e le sue necropoli Tharros, l'antica città di origine fenicia nella costa occidentale della Sardegna, è situata più precisamente nell’estremità meridionale della penisola del Sinis e si sviluppa su due alture: il colle di San Giovanni e quello di Su Murru Mannu. La città fu fondata da genti fenicie, forse nell’VIII secolo a.C, per controllare l’area settentrionale del golfo di Oristano. Questa era un’area già frequentata in età nuragica, come testimoniato dal nuraghe monotorre di S’Arenedda, presso la Caletta, il nuraghe Boboe Cabitza nel Capo San Marco, il nuraghe monotorre di San Giovanni, il nuraghe Preisinnis a Mistras, ma soprattutto dal sito nuragico di Murru Mannu. Infatti, sul colle si possono ancora ammirare i resti di un villaggio dell’Età del Bronzo Medio e Recente, già abbandonato quando arrivarono i Fenici. Questo era caratterizzato da un nuraghe monotorre e da capanne circolari, riutilizzate per il tofet della città a partire dal VII secolo a.C. Il sito di Murru Mannu ha una particolare importanza perché va ad attestare un prematuro contatto con l’area del Mediterraneo orientale prima dello sbarco dei Fenici, come testimoniato da un frammento di vaso miceneo del 1400-1200 a.C. e da altre ceramiche di produzione cipriota datate al 1100-800 a.C. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie Ancora oggi in realtà non conosciamo l’esatta collocazione dell’abitato fenicio,
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Sapete che le due più importanti necropoli di Tharros sono situate al di fuori del recinto dell'area archeologica? Sul promontorio di Capo San Marco, in età fenicia e poi punica, fu costruita la necropoli meridionale. In direzione opposta, tra le case della borgata di San Giovanni di Sinis sorse l'altro complesso funerario, la necropoli settentrionale, contemporanea alla prima. Entrambe le aree sepolcrali furono utilizzate per secoli, fino all'età romana. Il nostro speciale itinerario alla scoperta delle necropoli della Penisola del Sinis, toccherà proprio questi luoghi, in antichità punto di incontro immaginario tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Le aree funerarie di Tharros in età fenicio-punica La presenza di popolazioni fenicie che si stabiliscono nel territorio di Tharros è attestata fin dalla fine del VII a.C. Infatti, intorno al 625 a.C. vengono costituiti gli spazi funerari: il tofet e le due necropoli. Il tofet è un santuario a cielo aperto tipico della civiltà fenicio-punica. Quello tharrense accoglie i resti incinerati di neonati e bambini fino ai 5 anni di età, deposti in un lungo spazio temporale, dalla fine del VII al II a.C. Il tofet presenta inoltre la particolarità di essere inserito tra i resti delle capanne del villaggio nuragico di Murru Mannu, unico caso finora noto in tutta la Sardegna. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie Le necropoli, come anticipato, sono due, entrambe coeve all'installazione del tofet e usate fino all'età romana. In questo articolo osserveremo le principali analogie e differenze tra quella meridionale e la settentrionale, oltreché gli elementi peculiari. In questo modo, attraverso i riti funerari e le pratiche di
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