Oristano e il suo territorio vantano un’antichissima tradizione nella lavorazione della ceramica. Questo è ampiamente testimoniato dalla collezione conservata presso il Museo Archeologico e Storico Artistico “Antiquarium Arborense”, dove troviamo esposti reperti locali che coprono un vasto arco cronologico, dal Neolitico al Medioevo.
![cardium edule ceramica cardiale](https://www.marecalmo.org/wp-content/uploads/2019/02/cardium-edule.jpg)
Le prime attestazioni di produzione di vasellame ceramico risalgono fino al Neolitico Antico. Appartengono infatti a questo periodo le ceramiche dette “cardiali”, rinvenute anche nel territorio terralbese, riconoscibili perché decorate con l’impressione del margine ondulato della conchiglia “Cardium edule”.
![Vaso globulare ceramica cardiale, neolitico antico VI millennio a.C., rinvenuto nella Grotta Verde di Alghero (Fonte: Ceramics.it)](https://www.marecalmo.org/wp-content/uploads/2019/02/ceramica-cardiale-alghero-1024x1024.jpg)
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Sappiamo che durante il periodo neolitico, ma anche in età nuragica, la ceramica veniva prodotta e modellata a mano. Tipici esempi di quest’ultimo periodo sono le così dette brocche askoidi, rinvenute anche nel Sinis e datate alla prima età del ferro.
![Brocca askoide rinvenuta nel Sinis e data alla prima età del ferro (Fonte: Antiquarium Arborense)](https://www.marecalmo.org/wp-content/uploads/2019/02/brocca-askoide-sinis-1024x685.jpg)
Fu solo con l’arrivo dei Fenici che in Sardegna si introdusse l’uso del tornio, sia in insediamenti urbani che rurali, e si iniziarono a produrre nell’isola i primi vasi torniti.
![Ceramica funeraria fenicia: brocca con orlo a fungo, circa 620- 550 a.C (Fonte: Antiquarium Arborense)](https://www.marecalmo.org/wp-content/uploads/2019/02/orlo-a-fungo-ceramica-fenici-1024x685.jpg)
Il centro urbano più fiorente nel territorio fu probabilmente Tharros, dove l’artigianato ceramico poté facilmente svilupparsi, insieme al commercio. È dall’antica città che provengono i nomi dei primi ceramisti “ante litteram”. Grazie ai bolli documentati su diverse lucerne, sappiamo infatti che in età romana due fratelli Quinto Memmio Karo e Quinto Memmio Pudente producevano nella loro bottega splendidi manufatti, e li commerciavano in tutta l’isola.
![lucerna romana tharros](https://www.marecalmo.org/wp-content/uploads/2019/02/lucerna-romana-tharros-1024x668.jpg)
Dalla città tharrense l’arte della lavorazione della ceramica al tornio si diffuse nei secoli successivi verso l’interno, fino a Oristano. Nel prossimo articolo (Storia dei figoli di Oristano: l’arte della lavorazione della ceramica dal XV secolo a oggi) ricostruiremo le prime attestazioni della presenza dei figoli in città, documentata a partire da uno scritto delle monache clarisse, risalente alla fine del XV secolo.
Se avete trovato questo articolo interessante e siete curiosi di conoscere l’antica tradizione ceramica dei figoli di Oristano, iscrivetevi al nostro prossimo itinerario!
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