Dal Neolitico Antico all’Età Romana: breve storia della ceramica nel territorio di Oristano

Oristano e il suo territorio vantano un’antichissima tradizione nella lavorazione della ceramica. Questo è ampiamente testimoniato dalla collezione conservata presso il Museo Archeologico e Storico Artistico “Antiquarium Arborense”, dove troviamo esposti reperti locali che coprono un vasto arco cronologico, dal Neolitico al Medioevo.

cardium edule ceramica cardiale
Conchiglia Cardium edule, utilizzata per la decorazione della ceramica cardiale

Le prime attestazioni di produzione di vasellame ceramico risalgono fino al Neolitico Antico. Appartengono infatti a questo periodo le ceramiche dette “cardiali”, rinvenute anche nel territorio terralbese, riconoscibili perché decorate con l’impressione del margine ondulato della conchigliaCardium edule”.

Vaso globulare ceramica cardiale, neolitico antico VI millennio a.C., rinvenuto nella Grotta Verde di Alghero (Fonte: Ceramics.it)
Vaso globulare in ceramica cardiale, neolitico antico VI millennio a.C., rinvenuto nella Grotta Verde di Alghero (Fonte: Ceramics.it)

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Sappiamo che durante il periodo neolitico, ma anche in età nuragica, la ceramica veniva prodotta e modellata a mano. Tipici esempi di quest’ultimo periodo sono le così dette brocche askoidi, rinvenute anche nel Sinis e datate alla prima età del ferro.

Brocca askoide rinvenuta nel Sinis e data alla prima età del ferro (Fonte: Antiquarium Arborense)
Brocca askoide rinvenuta nel Sinis e data alla prima età del ferro (Fonte: Antiquarium Arborense)

Fu solo con l’arrivo dei Fenici che in Sardegna si introdusse l’uso del tornio, sia in insediamenti urbani che rurali, e si iniziarono a produrre nell’isola i primi vasi torniti.

Ceramica funeraria fenicia: brocca con orlo a fungo, circa 620- 550 a.C (Fonte: Antiquarium Arborense)
Ceramica funeraria fenicia: brocca con orlo a fungo, circa 620- 550 a.C (Fonte: Antiquarium Arborense)

Il centro urbano più fiorente nel territorio fu probabilmente Tharros, dove l’artigianato ceramico poté facilmente svilupparsi, insieme al commercio. È dall’antica città che provengono i nomi dei primi ceramisti “ante litteram”. Grazie ai bolli documentati su diverse lucerne, sappiamo infatti che in età romana due fratelli Quinto Memmio Karo e Quinto Memmio Pudente producevano nella loro bottega splendidi manufatti, e li commerciavano in tutta l’isola.

lucerna romana tharros
Lucerna romana proveniente da Tharros con raffigurazione di gladiatore

Dalla città tharrense l’arte della lavorazione della ceramica al tornio si diffuse nei secoli successivi verso l’interno, fino a Oristano. Nel prossimo articolo (Storia dei figoli di Oristano: l’arte della lavorazione della ceramica dal XV secolo a oggi) ricostruiremo le prime attestazioni della presenza dei figoli in città, documentata a partire da uno scritto delle monache clarisse, risalente alla fine del XV secolo.


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Storia

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Facile
3 ore
Centro storico

L'Autore

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Federica Flore
Archeologa e guida turistica. Lavoro con passione per comunicare lo straordinario patrimonio archeologico della Sardegna e del Mediterraneo.

Commenti

Salvatore Flore
6 febbraio 2019
Articolo curato e documentato con competenza e passione!!! Brava Federica!!!!
Gianfranco zucca
12 febbraio 2019
Complimenti, bravissima.

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