Il Complesso nuragico di Pidighi è situato nel territorio del comune di Solarussa, in Provincia di Oristano. È incastonato nella fascia di passaggio che dal Campidano Maggiore arriva fino al prolungamento dell’altopiano basaltico di Abbasanta. Questa fascia è delimitata ad ovest dal Rio Cispiri e ad est dal fiume Tirso. Si tratta di un’area particolarmente densa di resti archeologici, infatti il solo il Parco Comunale di Solarussa comprende 2 nuraghi, Pidighi e Muru Accas, con i rispettivi villaggi e le fonti di approvvigionamento idrico. In questo articolo vi anticipiamo alcuni argomenti che avremo modo di approfondire durante la nostra prossima visita guidata.
Complesso nuragico di Pidighi: caratteristiche e peculiarità
All’interno del Parco Comunale di Solarussa vi sono due complessi nuragici simili per caratteristiche e peculiarità. Si tratta dei complessi Pidighi e Muru Accas, posti ad un’altezza di circa 95 metri e distanti tra loro circa 450 metri. Entrambi sono costituiti da un nuraghe complesso ad addizione frontale, del tipo a tancato. Questo significa che la struttura comprende una torre centrale, il cortile e una torre secondaria allineati in senso longitudinale. Il tutto è racchiuso da un bastione sporgente lateralmente ad angoli retti.
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Il nuraghe meglio conservato all’interno del Parco è Pidighi, la cui torre centrale svetta per 6 metri e conserva quasi intatta la copertura a tholos della camera. Questa camera, preceduta da un andito d’ingresso, ha pianta circolare con 3 nicchie disposte simmetricamente a croce. La scala elicoidale, ora ingombra di macerie, permetteva l’accesso alla camera principale. La torre secondaria, invece, è parzialmente crollata.
All’esterno dell’area del Parco si conoscono altri 4 nuraghi Pidighi indicati con le lettere B, C, D, E. Il Pidighi B pare un tipo di nuraghe arcaico, C è un monotorre; D e E sono probabilmente dei nuraghi mai terminati. Il nuraghe Pidighi incluso all’interno del Parco Comunale di Solarussa è conosciuto in letteratura con la lettera A.
Per quanto riguarda Muru Accas, il nuraghe si eleva per circa 4 metri, ma le due coperture a falsa cupola sono entrambe crollate. La camera ha 2 nicchie di forma differente e disposte in modo trasversale. La torre secondaria e il cortile sono ingombri di massi di crollo.
Intorno ai due nuraghi sono visibili i resti dei rispettivi villaggi, di cui è stato messo in luce solo parzialmente quello relativo a Pidighi. L’altra peculiarità è la presenza di sorgenti d’acqua situate a poca distanza dai nuraghi di Pidighi e Muru Accas, rispettivamente a circa 80 e 120 metri. Nelle vicinanze di Muru Accas vi sono altre due sorgenti, non ritenute di epoca nuragica.
Il villaggio nuragico di Pidighi
Le diverse campagne di scavo condotte dal dott. Alessandro Usai, hanno interessato soprattutto il settore nord-orientale del villaggio nuragico e la vicina fonte di Mitza Pidighi.
Il complesso abitativo si estende per circa 13.500 metri quadrati e comprende diverse fasi costruttive:
- La più antica è formata dalle strutture, di pianta circolare, denominate in planimetria AA, AB, AF, AH.
- La seconda fase comprende la costruzione di edifici più esterni rispetto a quelli più antichi. Si tratta delle strutture di pianta rotonda C, H, K, L, G, J.
- In seguito, viene modificata l’organizzazione interna di questa zona del villaggio. I diversi gruppi di abitazione appartenenti alle due fasi precedenti vengono separati da un muro, poi vi è la costruzione di due strutture quadrangolari (M, U) e la realizzazione di nuovi cortili (B, Q, S, W) che si sommano ai due più antichi (A, V). In questo modo si vengono a creare delle case pluricellulari.
- Infine, agli edifici più esterni fu addossato un muro perimetrale, probabilmente di difesa, rinforzato da torrette sporgenti agli angoli (E, F, X).
La fonte Mitza Pidighi
La sorgente rappresentava un’ottima risorsa idrica per gli abitanti del complesso di Pidighi, oltreché un luogo centrale per lo svolgimento di funzioni e cerimonie legate al culto dell’acqua. La presenza di acqua sorgiva dovette attirare i gruppi umani fin dal Neolitico, almeno a giudicare dal ritrovamento di materiali databili al IV millennio a.C.
La fonte nuragica pare risalire alla fine del Bronzo Medio (1400 a.C.). Dalla sua costruzione e fino al 1000 a.C. conserva la sua forma originaria: il corpo esterno è a ferro di cavallo, realizzato con blocchi di basalto appena sbozzati o grezzi; la parte interna è di forma trapezoidale, e la parete di fondo è costruita con blocchi di basalto ben squadrati; nel lato destro vi è un sedile.
L’acqua giunge alla fonte dalla parte arcuata del ferro di cavallo, passando attraverso una serie di condotte protette da pietre grezze. Ancora oggi fuoriesce da una piccola apertura, con fossetta di decantazione, e scorre in una canaletta lunga 21 metri e costruita con blocchi di basalto saldati con il piombo.
Dal 1000 a.C. fu aggiunto un recinto di forma semicircolare, di cui rimane in buono stato di conservazione solo il lato sinistro. Questa parte è suddivisa in due settori da una grande lastra posta in orizzontale, che potrebbe aver avuto funzione di altare.
La cronologia del complesso nuragico Pidighi
Lo studio preliminare dei materiali ritrovati sia intorno alla fonte che nell’area nord-orientale del villaggio permette di proporre le diverse fasi cronologiche del complesso di Pidighi. I materiali studiati sono conservati attualmente presso il Museo Casa Sanna di Solarussa.
Dagli studi, gli archeologi ritengono che:
- Il villaggio potrebbe essere sorto, intorno al nuraghe, nella fase tarda del Bronzo Medio per poi essere ampliato nel Bronzo Recente.
- Le ulteriori modifiche dell’assetto abitativo (riorganizzazione della parte periferica e innalzamento dei muri perimetrali) risalirebbero al Bronzo Finale o all’età del Ferro iniziale. Questa fase coinciderebbe con il momento di massima espansione del villaggio, durante la quale poté ospitare 7/8 gruppi familiari per un totale di 200 persone.
- Poco dopo sia la fonte che il villaggio furono abbandonati.
- L’area continuò ad essere frequentata, ma non abitata stabilmente, in età punica e romana, ma soprattutto medievale.
Se l’articolo vi ha incuriosito e volete visitare con noi il Museo Casa Sanna in cui sono esposti i principali ritrovamenti archeologici del complesso nuragico di Pidighi, vi aspettiamo alla nostra prossima visita guidata!
Visitare Solarussa dal Museo Casa Sanna al complesso nuragico di Pidighi
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