Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Il castello di Medusa nel territorio di Samugheo è realmente un maniero ricco di storia e avvolto da un'aurea di mistero, spesso alimentata da fantasiose leggende popolari. Edificato nel corso del periodo bizantino in Sardegna, il castrum è stato oggetto nei secoli di depredazioni, il più delle volte dettate dalla brama di ritrovare fantomatici tesori. Ciò ha contribuito a compromettere la stratigrafia archeologica e di conseguenza la ricostruzione puntuale delle varie vicissitudini che lo hanno interessato. Nonostante questo, il castello di Medusa è un sito di incantevole bellezza ed è molto importante per la storia del territorio di Samugheo e dell'Isola. Infatti, noi di Mare Calmo abbiamo deciso di dedicargli un articolo, al quale ne seguirà presto un altro di approfondimento. Buona lettura! Localizzazione del castello Il castello di Medusa è situato al confine tra il comune di Samugheo ed il comune di Asuni, nella regione storica del Mandrolisai. La zona è conosciuta come Brabaxianna, che vuol dire "Porta della Barbagia". Il suo territorio, caratterizzato da una serie di monti, diruppi e pareti rocciose, è particolarmente interessante non solo dal punto di vista storico ed archeologico, ma anche naturalistico. Infatti, nel 2012 una delibera della Regione Sardegna l'ha nominato area SIC (Sito di Interesse Comunitario), la quale è estesa circa 493 ettari e si situa tra i comuni di Samugheo, Asuni e Laconi. Tale regione geografica presenta un paesaggio incontaminato, poco antropizzato, ricco di sorgenti d'acqua e di grotte di cui ne sono note 18, localizzate lungo le falesie rocciose del castello. Tra le specie animali monitorate e protette di ricorda il geotritone sardo, che dimora in
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Dopo anni di degrado e abbandono, e un po' in sordina rispetto alla sua importanza, finalmente da qualche settimana a Oristano sembrano iniziati i lavori di restauro di uno dei più importanti siti archeologici della città: la Torre di Mariano II. Innalzata nel 1290 dal giudice arborense Mariano II (1241-1291), in origine era una delle quattro porte d'ingresso dell'antica città. Oggi purtroppo rimane l'unica grande testimonianza della cinta muraria. Anche per questo, nel corso dei secoli, è divenuta simbolo di Oristano e della sua storia giudicale. La storia recente della Torre di Mariano II Ci siamo occupati in varie occasioni delle vicissitudini legate al reperimento delle risorse necessarie al restauro, che finalmente sono state individuate nei fondi dell’8 per mille dall'attuale Amministrazione comunale. Ma è dal 2014 che la Torre risulta inagibile, come ricordato nel comunicato stampa del Comune di Oristano dell'8 Ottobre 2020: “La prolungata chiusura della torre è dovuta allo stato di degrado dei solai lignei che negli ultimi anni è sensibilmente peggiorato [...] Aveva raggiunto livelli tali da impedire l’apertura del monumento in condizioni di sicurezza. Lo stato di degrado dei solai in legno peggiora man mano che si sale di livello: mentre il primo livello appare compromesso in particolare dalla grande quantità di guano e carcasse di piccioni, oltre che da tarli ed insetti xilofagi, quello tra il primo ed il secondo piano, oltre che dalla presenza di guano, è stato colpito in modo importante da attacchi di insetti xilofagi, in particolare termiti. Il terzo impalcato appare infine rovinato, oltre che dagli insetti suddetti, da marciume dovuto ad infiltrazioni di acqua, che ha addirittura provocato il distacco di alcune
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Visite guidate nel centro storico di Oristano, percorsi sensoriali, ricostruzioni storiche e soprattutto la gara di spinta delle botti che coinvolgerà 4 squadre composte dagli "Tzaracus" rappresentanti degli "Tzilleris", locali dove sarà possibile sia a pranzo che a cena degustare speciali piatti ispirati alla tradizione. La manifestazione ha come titolo "Su Pannu de is Tzaracus de Tzilleri", si terrà sabato 21 aprile a Oristano, ed è organizzata da Eventor con il supporto del Comune di Oristano e la collaborazione di diverse realtà del territorio. Il filo conduttore del progetto è la valorizzazione del patrimonio storico di Oristano sotto tutti i punti di vista: sociale, culturale, turistico, economico ed enogastronomico. Noi di Mare Calmo proporremo per l'occasione uno speciale itinerario dedicato all'antica Aristanis in età giudicale. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie PROGRAMMA DI SABATO 21 APRILE: Ore 10:30: inizio preparativi Gara Apertura della Dogana (in Piazza Eleonora) Apertura degli Tzilleris Nomina giudici di campo Nomina dei capitani delle squadre Pesatura botti Giro di prova del tracciato Visite guidate nella Aristanis medievale a cura dell'APS Mare Calmo Percorso olfattivo con olii essenziali + laboratorio di unguenti e comesi sarda + laboratorio di ceramica + laboratorio di scultura del legno a cura dell'Ass. Essenthya Onlus PRANZO NEGLI TZILLERIS Ore 15:00: "Su Pannu de is Tzaracus de Tzilleri" Ritrovo partecipanti Composizione del corteo ed inizio sfilata Ore 17:00: 1° gara di qualificazione 2° gara di qualificazione Esibizione armigeri Gioiosa Guardia Iglesias Ore 18:00: Gara semifinale 3° e 4° posto Finale 1° e 2° posto PREMIAZIONI Concerto Tamburini e Trombettieri della Pro Loco
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language."Sa Battalla" di Sanluri è uno di quegli episodi simbolici della storia sarda, che a distanza di secoli ha trovato una dimensione rievocativa molto interessante, che ci permette di riflettere sul modo di raccontare il medioevo in maniera coinvolgente e diretta. Come abbiamo già avuto modo di scrivere ampiamente su questo blog, il medioevo in Sardegna fu un periodo caratterizzato da eventi e dinamiche particolari riconducibili alla così detta "età giudicale". Un'epoca segnata da un susseguirsi di conflitti, periodi di pace, alleanze e battaglie per la conquista e la spartizione di territori strategici, i giudicati appunto. Fra le più simboliche e importanti, troviamo dunque la battaglia di Sanluri. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie "Sa Battalla" di Sanluri come episodio storico Il 30 giugno del 1409, le fertili campagne di Sanluri furono il teatro di un importante battaglia campale. Da una parte le truppe del Regno di Arborea e dall'altra quelle catalano-aragonesi, si contrapposero per il controllo dell'intera isola di Sardegna. Lo stesso borgo e il castello di Sanluri furono messi a ferro e fuoco dai soldati del principe Martino il Giovane. Ma l'esito de "Sa Battalla" avrebbe avuto ripercussioni pesanti e definitive su tutto il Regno d'Arborea compreso il vicino maniero e villaggio di Las Plassas, nella sub-regione della Marmilla. Potremo esplorare e approfondire questa parte della storia giudicale della Sardegna durante la nostra prossima visita "Da Sanluri a Las Plassas: i castelli di Sardegna tra storia giudicale e innovazione". L'inizio della guerra Il conflitto tra il Regno d'Arborea e quello catalano-aragonese affonda le sue radici alla fine del 1200. Esattamente
Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language. “Sa Battalla” di Sanluri è uno di quegli episodi simbolici della storia sarda, che a distanza di