Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Il castello di Medusa nel territorio di Samugheo è realmente un maniero ricco di storia e avvolto da un'aurea di mistero, spesso alimentata da fantasiose leggende popolari. Edificato nel corso del periodo bizantino in Sardegna, il castrum è stato oggetto nei secoli di depredazioni, il più delle volte dettate dalla brama di ritrovare fantomatici tesori. Ciò ha contribuito a compromettere la stratigrafia archeologica e di conseguenza la ricostruzione puntuale delle varie vicissitudini che lo hanno interessato. Nonostante questo, il castello di Medusa è un sito di incantevole bellezza ed è molto importante per la storia del territorio di Samugheo e dell'Isola. Infatti, noi di Mare Calmo abbiamo deciso di dedicargli un articolo, al quale ne seguirà presto un altro di approfondimento. Buona lettura! Localizzazione del castello Il castello di Medusa è situato al confine tra il comune di Samugheo ed il comune di Asuni, nella regione storica del Mandrolisai. La zona è conosciuta come Brabaxianna, che vuol dire "Porta della Barbagia". Il suo territorio, caratterizzato da una serie di monti, diruppi e pareti rocciose, è particolarmente interessante non solo dal punto di vista storico ed archeologico, ma anche naturalistico. Infatti, nel 2012 una delibera della Regione Sardegna l'ha nominato area SIC (Sito di Interesse Comunitario), la quale è estesa circa 493 ettari e si situa tra i comuni di Samugheo, Asuni e Laconi. Tale regione geografica presenta un paesaggio incontaminato, poco antropizzato, ricco di sorgenti d'acqua e di grotte di cui ne sono note 18, localizzate lungo le falesie rocciose del castello. Tra le specie animali monitorate e protette di ricorda il geotritone sardo, che dimora in
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Torniamo a occuparci pubblicamente del tema della Gran Torre, anche se in realtà non abbiamo mai smesso di farlo privatamente dal 2019 a oggi. Ci riferiamo ovviamente al monumento, la più grande torre costiera della Sardegna, che recentemente ha iniziato a prendere voce e a denunciare in prima persona il suo stato di degrado e la mancanza di un vero e proprio progetto di valorizzazione. Ovviamente si tratta di un post ironico, che la nostra Associazione ha creato per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema molto serio. Talmente serio che nei giorni scorsi è stato trattato sulla stampa regionale, con un bell'articolo a firma della giornalista Marianna Guarna per il quotidiano L'Unione Sarda. Nell'articolo compare una replica dell'Assessore alla Cultura del Comune di Oristano, Luca Faedda. Intervistato dalla giornalista, l'Assessore avrebbe negato tutto, sostenendo che le foto pubblicate recentemente e che evidenziano il degrado nella terrazza superiore della Gran Torre sarebbero datate. Faedda sostiene inoltre che la situazione oggi non sarebbe quella nelle foto, come dimostrerebbero le immagini e le riprese fatte nel corso degli eventi organizzati negli ultimi mesi all'interno della Gran Torre. Qualcosa non torna: ma l'Assessore ha capito che le foto sono della terrazza? Peccato che i recenti eventi organizzati dentro la Gran Torre con il Patrocinio del Comune di Oristano, abbiano avuto luogo esclusivamente nell'ampio spazio interno del monumento. Mentre le nostre immagini che mostrano l'infestazione dei piccioni, con il relativo guano, rappresentano una situazione che riguarda la terrazza esterna della Gran Torre. Invitiamo dunque pubblicamente l'Assessore a organizzare una visita guidata al monumento per verificarne lo stato, e soprattutto per documentarsi direttamente, perché
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Nasce la nuova rubrica SEGNALAZIONI dedicata ai lettori del blog Inauguriamo oggi un nuovo spazio sul blog dedicato alle segnalazioni dei nostri lettori. Viste le numerose richieste che ci sono pervenute negli ultimi tempi, e posto che consideriamo ogni segnalazione preziosa per l'interesse e la sensibilità di chi l'ha condivisa, cercheremo di selezionare quelle che riteniamo più importanti. A tal proposito abbiamo attivato un indirizzo email dedicato, al quale inviare le vostre segnalazioni, che se vorrete verranno pubblicate anche in forma anonima: Segnalazioni@MareCalmo.org Parco di Santa Petronilla, Donigala Fenughedu, Oristano Iniziamo con una segnalazione recente che riguarda l'area di Santa Petronilla, nella frazione di Donigala Fenughedu, a Oristano. L'area è di competenza del Comune di Oristano per quanto riguarda il parco adiacente alla piccola chiesa, che dovrebbe essere di competenza invece dell'Arcidiocesi di Oristano. Premettiamo che ovviamente noi non possiamo fornire le risposte ai quesiti dei nostri lettori, ma intendiamo semplicemente sollecitare in primis dei riscontri ufficiali da parte delle autorità e in secondo luogo degli interventi concreti volti alla valorizzazione del patrimonio pubblico. Le domande Prima domanda del nostro lettore, che preferisce rimanere anonimo: 1) Perché il parco ultimamente è sempre chiuso e sporco? In effetti dalle immagini che abbiamo ricevuto, il parco sembra non solo abbandonato, ma anche sporco e degradato. Visto e considerato che si tratta di un uliveto con annesso parco giochi e area attrezzata per picnic, la situazione appare preoccupante. 2) Chi si occupa della manutenzione e della raccolta delle olive? Da quello che vediamo nelle foto la manutenzione all'interno del parco sembra inesistente. Il lettore sostiene di essere riuscito ad accedere avendo
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Dopo anni di degrado e abbandono, e un po' in sordina rispetto alla sua importanza, finalmente da qualche settimana a Oristano sembrano iniziati i lavori di restauro di uno dei più importanti siti archeologici della città: la Torre di Mariano II. Innalzata nel 1290 dal giudice arborense Mariano II (1241-1291), in origine era una delle quattro porte d'ingresso dell'antica città. Oggi purtroppo rimane l'unica grande testimonianza della cinta muraria. Anche per questo, nel corso dei secoli, è divenuta simbolo di Oristano e della sua storia giudicale. La storia recente della Torre di Mariano II Ci siamo occupati in varie occasioni delle vicissitudini legate al reperimento delle risorse necessarie al restauro, che finalmente sono state individuate nei fondi dell’8 per mille dall'attuale Amministrazione comunale. Ma è dal 2014 che la Torre risulta inagibile, come ricordato nel comunicato stampa del Comune di Oristano dell'8 Ottobre 2020: “La prolungata chiusura della torre è dovuta allo stato di degrado dei solai lignei che negli ultimi anni è sensibilmente peggiorato [...] Aveva raggiunto livelli tali da impedire l’apertura del monumento in condizioni di sicurezza. Lo stato di degrado dei solai in legno peggiora man mano che si sale di livello: mentre il primo livello appare compromesso in particolare dalla grande quantità di guano e carcasse di piccioni, oltre che da tarli ed insetti xilofagi, quello tra il primo ed il secondo piano, oltre che dalla presenza di guano, è stato colpito in modo importante da attacchi di insetti xilofagi, in particolare termiti. Il terzo impalcato appare infine rovinato, oltre che dagli insetti suddetti, da marciume dovuto ad infiltrazioni di acqua, che ha addirittura provocato il distacco di alcune
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Pubblichiamo questo comunicato per informare i soci, e chi segue con interesse le nostre attività, che l'Amministrazione del Comune di Oristano ha deciso di "riaprire" la Gran Torre di Torregrande. Lo farà nei fine settimana per 4 ore al giorno, fino a metà settembre, con le risorse gestite dalla nuova Fondazione Oristano. Purtroppo però vi dobbiamo comunicare anche che Mare Calmo non è stata informata e tanto meno invitata a collaborare. Ovviamente, la fruizione di un monumento così importante è una notizia positiva per chi come noi si è occupato e si occupa di valorizzazione del territorio, in ambito culturale a archeologico. Tuttavia dobbiamo registrare che a questa nuova apertura della Gran Torre, si è arrivati con una politica di totale chiusura da parte dell'Amministrazione, e con spregio delle competenze e del lavoro che la nostra Associazione e altri professionisti hanno messo in campo negli ultimi anni con il Progetto GRATO. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie Chi ci conosce lo sa: non è nel nostro stile criticare l'operato delle Amministrazioni. Con tante collaboriamo e lo abbiamo sempre fatto assicurando la massima correttezza e professionalità. Infatti questa non è una critica, ma una triste constatazione. E mai ci sogneremmo di scrivere questo comunicato se non avessimo dalla nostra motivazioni più che valide, e non ci sentissimo ignorati pur avendo portato avanti con successo un progetto che ha raccolto l'interesse del pubblico e di tanti operatori del settore. Per prima cosa ci teniamo a chiarire che Mare Calmo in questi mesi ha continuato a lavorare alla ricerca e alla valorizzazione della Gran Torre,
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Avete mai sentito parlare del progetto turistico-residenziale nella pineta di Torregrande a Oristano? In ogni caso, che lo conosciate o meno, vi consigliamo di leggere fino in fondo questo post! Ma prima un po' di informazioni utili: Oggi inauguriamo una nuova rubrica sul blog di Mare Calmo, che vuole dare spazio a dibattiti e confronti sui temi più importanti che riguardano lo sviluppo turistico nella Provincia di Oristano e più in generale in Sardegna. La rubrica si intitola #ParliamoneConCalma e raccoglierà i vostri pareri e le vostre opinioni sia qui sul blog, che tramite i principali social network (Facebook, Twitter, Instagram). Attenzione però: potrà partecipare al dibattito solo chi esprimerà pareri e considerazioni utilizzando il suo nome e cognome reale e nel rispetto degli interlocutori, ma soprattutto con calma. Tutti gli altri commenti non solo saranno cancellati, ma nei casi più gravi verranno segnalati alle autorità competenti. Questo è necessario per affrontare seriamente e serenamente, argomenti che riteniamo importanti per il futuro del nostro territorio e delle nostre comunità. Il progetto della IVI Petrolifera s.p.a. nella pineta di Torregrande Mercoledì 9 gennaio, siamo stati invitati a un'assemblea pubblica organizzata dal Comitato per la tutela e lo sviluppo di Torregrande e il Gruppo di Intervento Giuridico presso il Centro Servizi Culturali di Oristano. Durante l'assemblea è stata distribuita una sintesi della storia del progetto, nato alla fine degli anni '90. La condividiamo con voi pregandovi di segnalare, sempre con rispetto e calma, eventuali imprecisioni nei commenti: Il Progetto di riqualificazione urbanistica edilizia e ambientale in località Brabau-Torregrande-Oristano, insiste sul territorio che si affaccia sul Golfo di Oristano dal lato destro del fiume Tirso
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.La Gran Torre di Oristano è il monumento simbolo della borgata marina di Torregrande, dal quale prende il nome. È chiamata grande perché è la torre costiera più imponente dell’isola. Venne edificata durante la dominazione spagnola della Sardegna, probabilmente a partire dal 1542. La sua posizione è strategica poiché si localizza quasi al centro del golfo di Oristano, a due km più a nord rispetto alla foce del fiume Tirso. La Gran Torre comunicava direttamente con le altre torri costiere del golfo: la torre di San Giovanni che domina il Capo San Marco; la torre vecchia di Marceddì; la torre di Capo Frasca. Dalla reconquista spagnola alla costruzione delle torri costiere in Sardegna Ma cosa spinse la Corona di Spagna a costruire le torri costiere in Sardegna? Facciamo un piccolo passo indietro. Nel XV secolo una serie di avvenimenti cambiarono il quadro generale dei rapporti politici, economici e culturali tra Occidente ed Oriente, tra Cristianesimo ed Islam. Il 1453 è la data che segnò la caduta dell’Impero romano d’Oriente con la presa di Costantinopoli da parte dei Turchi Ottomani. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie Nel 1492 los reyes catolicos Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia conquistarono Granada, ponendo fine all’ultimo baluardo musulmano in Spagna e completando il lungo processo di reconquista cristiana della penisola Iberica. In seguito a questo avvenimento storico gli islamici che ancora vivevano in Spagna si trovarono davanti ad un bivio: abbracciare la fede cattolica dei vincitori o mantenere il proprio credo. Coloro che optarono per la seconda via furono però costretti ad abbandonare la patria iberica
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Siamo entusiasti nel comunicarvi ufficialmente che il progetto "GRATO" dedicato all'apertura e valorizzazione della Gran Torre di Torregrande (Oristano) sarà finanziato con le risorse del Bilancio Partecipato 2018 del Comune di Oristano. Il contributo concesso sarà pari a 13.000 €, e servirà a coprire principalmente le attività di guida turistica e le spese per il materiale necessario all'apertura e alla valorizzazione della Gran Torre. Ovviamente non si tratta di un finanziamento sufficiente a dare una continuità al progetto, per questo ci stiamo organizzando per aprire la possibilità per tutti i cittadini e i privati di contribuire con donazioni, documentazione e con le loro conoscenze affinché la Gran Torre rimanga aperta e sia valorizzata al meglio, in uno spirito di condivisione che vuole coinvolgere tutte le comunità che si riconoscono nel nostro progetto. Ci teniamo prima di tutto a ringraziare chi ci ha sostenuto in questo percorso, e continuerà a farlo venendo a visitare la più grande torre costiera di età spagnola della Sardegna. Facciamo i nostri complimenti a tutti i progetti che hanno concorso per il Bilancio Partecipato, e un in bocca al lupo a quelli finanziati. Un plauso particolare va all'Amministrazione del Comune di Oristano per aver coinvolto e ascoltato i cittadini, che per la prima volta in assoluto hanno potuto proporre dei progetti utili per la città, liberamente votati dai cittadini residenti. Un esempio di partecipazione che ci auguriamo prosegua anche negli anni futuri, in maniera sempre più diffusa. Ma veniamo a noi, che siamo già a lavoro per accogliervi nel migliore dei modi alla Gran Torre, a partire da lunedì 6 agosto! Al momento stiamo selezionando le
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Lunedì 16 luglio si sono chiuse le votazioni per il primo Bilancio Partecipato del Comune di Oristano. Aspettavamo lo spoglio e l'ufficialità da parte dell'Amministrazione, per comunicarvi i risultati definitivi che purtroppo non sembrano premiare il nostro progetto "GRATO" dedicato all'apertura e valorizzazione culturale della Gran Torre, nella borgata marina di Torregrande. "GRATO" infatti è arrivato 6° con 64 preferenze e ci teniamo a farvi sapere che le consideriamo comunque un importante risultato. Ringraziamo di cuore chi ci ha sostenuto sia con il suo voto che con il passaparola. Ecco la classifica con il conteggio delle preferenze e i finanziamenti richiesti: "Centro del Riuso", finanziamento richiesto 20.000 €, 115 preferenze "Rock in Contea", finanziamento richiesto 3.000 €, 108 preferenze "Giornata ecologica a Silì", finanziamento richiesto 4.000 €, 90 preferenze "Piazza della condivisione", finanziamento richiesto 48.000 €, 88 preferenze "Oristano Giudicale", finanziamento richiesto 30.000 €, 83 preferenze "GRATO", finanziamento richiesto 15.000 €, 64 preferenze "Museo delle Clarisse", finanziamento richiesto 10.000 €, 45 preferenze "Oristano-Esterzili: cantiamo Vivaldi due cori una voce", finanziamento richiesto 4000 €, 36 preferenze "Verde è bello", finanziamento richiesto 14.000 €, 29 preferenze "Baby Pit Stop", finanziamento richiesto 2.700 €, 26 preferenze "Nuraghes - Moneta Comunale", progetto senza importo, 17 preferenze "Imparare il rispetto e la parità giocando", finanziamento richiesto 5000 €, 7 preferenze Ma cosa succede adesso? In effetti non è ancora detta l'ultima parola sulle possibilità di finanziamento del nostro progetto dedicato alla Gran Torre. Sul sito del Comune infatti leggiamo: Nei prossimi giorni la Commissione comunale si riunirà nuovamente per definire la graduatoria dei progetti finanziabili che dovrà necessariamente conto delle risorse disponibili (100 mila euro,
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Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.Ieri notte ho fatto un sogno, e oggi lo voglio condividere con voi. La Torre di Mariano II, in Piazza Roma a Oristano, era aperta. Varcando la soglia della porticina in legno, sulla sinistra, immediatamente sotto l'arco a sesto acuto, si accedeva a una scalinata che portava ai piani superiori. Si veniva accolti da guide professioniste, e pagando un biglietto equo, si poteva visitare la torre e contribuire alla sua valorizzazione. Visitandola si poteva conoscere la sua architettura, attraverso pannelli e supporti multimediali, ed essere accompagnati da personale specializzato che trasmetteva conoscenza ma soprattutto passione per la storia di Oristano. Raggiungendo l'ultimo piano, era possibile godere di una vista stupenda, e giocare a riconoscere le architetture storiche che fanno capolino dall'alto dell'ampio panorama cittadino. Scendendo poi le scale, in direzione contraria verso l'uscita, si potevano osservare le ricostruzioni storiche delle mura e delle altre torri che in età giudicale circondavano l'abitato dell'antica Aristanis. "Ah, quanti palazzi e case hai visto venire su e crollare intorno a te - pensavo osservando dal basso la vecchia campana - ma tu sei rimasta in piedi. E quanti viandanti e cittadini sono passati sotto la tua saracinesca, per partire o per arrivare. Eri una delle porte di una capitale dopo tutto, e non è poco!" Poi all'improvviso, dall'ombra della torre di San Cristoforo, con battito d'ali di gabbiano seguivo il corso del fiume Tirso, verso la costa. Impossibile, in volo, non notare la Gran Torre e la sua ampia terrazza con il faro, al centro della borgata marina di Torregrande. Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo
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