Sabbia rubata in Sardegna: petizione e appello contro un crimine sottovalutato

La sabbia rubata in Sardegna ogni anno è ormai inquantificabile. Il lodevole sforzo che la pagina Sardegna Rubata e Depredata porta avanti da tempo, nel denunciare e fermare il lento e allarmante svuotarsi degli arenili dell’isola, purtroppo non è stato ancora riconvertito in azioni concrete e strutturate da parte della politica e di chi è chiamato a vigilare.

Non tutti sanno purtroppo che il paesaggio, e gli elementi che lo compongono, sono da considerarsi veri e propri beni culturali. E questo vale per la sabbia di quarzo di Is Arutas come per l’ossidiana di Pau. A chi con bottiglie e buste trafuga quotidianamente questi beni, ci sarebbe da domandare: faresti lo stesso con un vaso etrusco o un bronzetto nuragico dentro un museo? Ovviamente no. È un problema di cultura, e di controlli.

Brochure

Un impegno concreto

Mare Calmo ha deciso di contribuire a informare l’opinione pubblica e fare pressione sulle autorità perché la lenta ma inesorabile distruzione del paesaggio sardo venga combattuta in maniera realmente efficace.

Condividiamo dunque sia la petizione che la brochure, con l’intento di diffondere il più possibile l’appello, e dare voce a questa importante campagna di sensibilizzazione.

Invitiamo tutti a firmare e condividere il più possibile questo materiale. Ogni piccolo gesto può contribuire a tutelare le nostre grandi bellezze!

Petizione

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Marco Esposito
Presidente di Mare Calmo. Mi occupo di marketing, comunicazione e cultura. La conoscenza è libertà, e io lavoro per questo.

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