La sabbia rubata in Sardegna ogni anno è ormai inquantificabile. Il lodevole sforzo che la pagina Sardegna Rubata e Depredata porta avanti da tempo, nel denunciare e fermare il lento e allarmante svuotarsi degli arenili dell'isola, purtroppo non è stato ancora riconvertito in azioni concrete e strutturate da parte della politica e di chi è chiamato a vigilare. Non tutti sanno purtroppo che il paesaggio, e gli elementi che lo compongono, sono da considerarsi veri e propri beni culturali. E questo vale per la sabbia di quarzo di Is Arutas come per l'ossidiana di Pau. A chi con bottiglie e buste trafuga quotidianamente questi beni, ci sarebbe da domandare: faresti lo stesso con un'anfora romana o un bronzetto nuragico dentro un museo? Ovviamente no. È un problema di cultura, e di controlli. Senza contare che a questo si aggiunge il furto di reperti archeologici, anche questi messi in valigia come veri e propri "souvenir" e prontamente sequestrati dagli operatori aeroportuali in Sardegna. Un impegno concreto Mare Calmo ha deciso di contribuire a informare l'opinione pubblica e fare pressione sulle autorità perché la lenta ma inesorabile distruzione del paesaggio sardo venga combattuta in maniera realmente efficace. Condividiamo dunque sia la petizione che la brochure, con l'intento di diffondere il più possibile l'appello, e dare voce a questa importante campagna di sensibilizzazione. Invitiamo tutti a firmare e condividere il più possibile questo materiale. Ogni piccolo gesto può contribuire a tutelare le nostre grandi bellezze! AGGIORNAMENTO: la petizione ha raggiunto le 10.000 firme che sono state presentate alla Regione Sardegna. Nel frattempo vi invitiamo a condividere questo articolo, e seguire la Pagina Facebook Sardegna Rubata e Depredata per ulteriori sviluppi! Petizione Questo articolo esiste grazie al tuo contributo! Se lo apprezzi ti invitiamo a sostenerci. Grazie
La sabbia rubata in Sardegna ogni anno è ormai inquantificabile. Il lodevole sforzo che la pagina Sardegna Rubata e Depredata porta avanti da tempo, nel denunciare e fermare il lento e allarmante svuotarsi degli arenili dell’isola, purtroppo non è stato ancora riconvertito in azioni concrete e strutturate da parte della politica e